Inizio
Tutti gli uomini sono protesi per natura alla conoscenza: ne è un segno evidente la gioia che essi provano per le sensazioni, giacché queste, anche se si metta da parte l’utilità che ne deriva, sono amate di per sé, e più di tutte le altre è amata quella che si esercita mediante gli occhi. Infatti noi preferiamo, per così dire, la vista a tutte le altre sensazioni, non solo quando miriamo a uno scopo pratico, ma anche quando non intendiamo compiere alcuna azione.
Libro primo, 980a.
Fine
I risultati di siffatte teorie sono, dunque, questi, e se ne potrebbero raccogliere anche di più; ma il fatto stesso che quei filosofi si sobbarcano a tante sofferenze per spiegare la generazione dei numeri, senza riuscire, per altro, a pervenire a nessuna conclusione, sembra testimoniare che gli enti matematici non hanno una esistenza separata, come alcuni pretendono, dalle cose sensibili, e che i principi della realtà non sono affatto questi.
Libro XIV, 1093b-25
Aristotele, Metafisica, in Opere vol 6, Laterza, Bari – Roma, 1988, traduzione di Antonio Russo.