come la scuola può usare wikipedia

Quando si tocca l’argomento Wikipedia in qualche modo si sa di cosa si parlerà: dibattiti sull’attendibilità degli articoli; diffidenza verso articoli scritti da sconosciuti; dubbi sulle fonti dei finanziamenti. Argomenti tutti leciti e comprensibili.

Inoltre uno studio sull’uso di Wikipedia mostra dati poco gradevoli per l’idea della costruzione sociale della conoscenza: pochi redattori delle voci; scarsa attitudine alla verifica delle fonti; pigrizia nella ricerca di informazioni oltre Wikipedia.

Ma per comprendere eventi e processi occorre cambiare prospettiva. Wikipedia, pur ammettendo i difetti e limiti, parte da un presupposto diverso: le persone, normali aggiungerei, sono i soggetti attivi nella produzione della conoscenza. Perciò non basta constatare la parzialità delle voci, l’incapacità degli studenti a cercare e verificare fonti. Se le persone non verificano le fonti occorre mostrare loro come si fa; se ci sono pochi redattori, occorre far fare l’esperienza di essere redattori. Leggo, dal sito Wikipedia, dell’esistenza di un progetto – Wikipedia Education Program – che dal 2010 coinvolge università di diverse nazioni. Gli studenti, assieme ai docenti, leggono, verificano, criticano gli articoli di Wikipedia. I dati riportati sono interessanti: più del 70% degli studenti ritiene questa attività più interessante e coinvolgente delle attività didattiche tradizionali; scrivere in inglese migliora l’uso della lingua; le ricerche sono effettuate in collaborazione con i docenti. La qualità degli articoli, valutata in base a linguaggio, presenza di fonti, informazioni documentate, è aumentata. Forse una buona soluzione.

Sopratutto, un modo di lavorare che implica un diverso modo di accostarsi alla conoscenza e alla sua produzione: studenti e docenti ora contribuiscono agli articoli; non sono solo lettori passivi ma produttori attivi. Come portare nelle scuole, e fra i docenti italiani, questo modo di agire e di studiare?

dati sull’uso di wikipedia

Wikipedia sembra aver vinto la sua sfida; l’Enciclopedia Britannica cessa le pubblicazioni su carta per offrire solo più servizi online. E’ la fine di un mondo e la nascita di un altro. Ma non voglio dilungarmi in inutili commenti, rimpianti o profezie sul futuro della conoscenza.

Piuttosto mi interessa una infografica che illustra alcuni dati su Wikipedia e sul suo uso.

L’infografica è pubblicata sul sito open-site.org. Wikipedia, che ha nel suo DNA la scrittura e la revisione sociale delle conoscenze è gestita da circa 1.400 collaboratori che scrivono il 74% delle voci. Ma ciò che ha suscitato il mio interesse è il comportamento dei visitatori (studenti), che nel 56% dei casi non proseguono la ricerca, se non trovano abbastanza informazioni su Wikipedia. In sintesi, uno studente su due non è in grado o sceglie di non proseguire una ricerca se Wikipedia è incompleta.

Al di là delle considerazioni sulla veridicità e l’attendibilità delle voci dei Wikipedia, mi pare che in gioco ci sia un incrocio fra visibilità, valutazione della credibilità e comodità, il tutto alimentato dalla velocità del Web.

  1. Wikipedia è credibile, quindi se manca una voce, allora ci sarà una buona ragione.
  2. Se una voce non è visibile su Wikipedia, allora non esiste altrove.
  3. Ma anche se esistesse altrove, non si sa come cercarla.
  4. Wikipedia la si consulta ma non la si scrive.

Se questo è vero, mi pare una sconfitta rispetto alla visione democratica all’origine di Wikipedia: diffondere, incrementare e la conoscenza attraverso la scrittura condivisa e il controllo sociale delle voci. In fondo questa enciclopedia on-line non è fatta da tutti o da molti, ma da 1.400 persone e dal poco senso critico di molti.

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