Sono tempi in cui la violenza, verbale e non solo, la fa da padrona. Molti propongono soluzioni semplici e drastiche ai problemi complessi che ci sovrastano. Ma così bazzicano nell’anticamera della violenza. Ora le prime vittime della violenza sono la verità, la pazienza ma non solo. Anche il desiderio si dissolve con la violenza.
Desiderare indebolisce, rende dipendenti, rincoglionisce ed è moralmente imprevedibile e inaffidabile. L’emergere del desiderio ha inizio con un conflitto e una resa. Ci si può scoprire a desiderare con dolcezza ciò che non si deve o non è opportuno desiderare. Se il desiderio non è soddisfatto, causa sofferenza; se viene soddisfatto, diventa insaziabile; l’attesa desiderante, causa sofferenza.
Ma la prima cosa che si contesta al nemico è la legittimità del desiderio. Il nemico non desidera ma preda; il nemico non desidera ma calcola per interesse; il desiderio del nemico è una minaccia del mio. Ma forse il nemico rivela la mia incapacità di desiderare.